MICHELE LIZZI

09/06/2022
21.00
Audotrium Fondazine Cassa di Risparmio di Firenze Via Folco Portinai, 5

MICHELE LIZZI  DALLA SICILIA ALLA TOSCANA

Un grande musicista di Agrigento che ha composto tantissime musiche  su versi e commedie di vari poeti e scrittori Toscani, come Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giosuè Carducci, Gabriele D'annunzio.
Ha composto anche musiche per i suoi conterranei:  Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo.
Un compositore che durante la sua vita ha avuto  tanti riconoscimenti, ma  come Bach e Vivaldi, un po' dimenticato dopo la sua scomparsa.
OMEGA vuole ora riportare allo splendore questo musicista nel 50° della sua scomparsa con alcune sue composizioni,  inedite, ma di grande rilievo.
Entro l'anno saranno eseguiti sempre con OMEGA,  un concerto sinfonico e l'opere lirica,  composta sulla commedia di L. Pirandello, La Sagra del Signore della Nave, di cui ci anticiperà notizie, e ci farà ascoltare al pianoforte alcune musiche, la Prof.ssa e pianista Rita Capodicasa,  autrice del Volume proprio sull'opera dal Titolo " La Sagra del Signore della Nave da Luigi Pirandello a Michele Lizzi" 
 Interverrà il musicologo scrittore fiorentino Prof. Cesare Orselli, anch'egli autore   di un libro su Luigi Pirandello, che ci parlerà della vita di questo musicista e delle sue composizioni in relazione del periodo  in cui è vissuto.
Introdurrà il professore e direttore d'orchestra Alan Freiles.
Il soprano Veronica Senserini eseguirà il madrigale di F. Petrarca e la famosissima poesia Pianto antico di Giosuè Carducci, accompagnata al pianoforte da  Eugenio Milazzo.
Eseguirà alcune variazioni per archi l'ensemble  Nuove assonanze.
Sarà presente e interverrà con alcuni ricordi dello zio, anche il nipote del musicista Elio Fameli.
Per l'acquisto dei biglietti direttamente sul sito  www. omega.org
Per maggiori informazioni tel al 338 25 66 236. 
Il programma potrebbe subire qualche piccola variazione. 
E' obbligatoria la mascherina Fp2. 

Michele Lizzi nacque da una famiglia di artisti. Il nonno materno, Alfonso, era pittore e scultore di fama, oltre che scenografo del Teatro Petruzzelli di Bari. Il nonno paterno, Michele senior, fu anch’egli musicista e compositore, com e lo zio materno, Amedeo, e il padre, Virgilio, e il fratello di lui, Achille, furono anche loro direttori di bande militari e apprezzati compositori.
Michele Lizzi nacque ad Agrigento il 5 settembre 1915. La casa natia, in cui visse per buona parte della sua infanzia e della sua giovinezza, si trovava lungo la strada che conduce alla Valle dei Templi; da una parte si intravedeva il mare, dall’altra le sagome degli splendidi templi greci.
Con queste forti radici familiari e immerso in questo singolare habitat naturale e culturale, Lizzi sviluppa subito una grande sensibilità per il bello, per l’armonia tra natura e spirito, per l’arte e per la musica. A niente servirono gli sforzi del padre Virgilio, allievo di Vessella, direttore della banda dell’esercito e compositore di musica per banda, per allontanarlo dal mondo della musica in quanto economicamente poco redditizio. A dispetto di tutto ciò Michele comincerà a comporre giovanissimo: fino dall’età di 12 anni, composizioni considerate dai musicisti di famiglia già tecnicamente perfette pur nella loro semplicità. Questo indurrà il padre Virgilio a mandarlo a studiare nel Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Qui incontrerà Ildebrando Pizzetti, il quale,  dopo aver visionato alcune composizioni di Michele, lo prese come discepolo in via del tutto eccezionale. Da Pizzetti Michele apprese il nuovo orientamento della musica lirica.
Presentò a Catania la sua opera su libretto di Quasimodo, “L’amore di Galatea.
Fonte inesauribile d’ispirazione fu poi la sua Sicilia. Ancora fanciullo, si fermava, ad ascoltare il soffio lieve del vento tra le colonne dei templi vetusti.
Si rivolse anche al mondo della composizione poetica, ispirate alle poesie di Cavalcanti, Dante, Petrarca, Pontano, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Diego Valeri. Accanto a queste, però, numerose altre composizioni gli furono suggerite anche dall’amore per il sacro e lo spirituale, come l’Inno a S. Francesco, l’Inno a S. Rita e l’Inno eucaristico, composto all’età di 19 anni.
Tra le sue opere maggiori si possono citare:
“Due canzoni folcloristiche siciliane”, premiate al Concorso di Agrigento nel 1937-38; “Composizione per orchestra d’archi con 7 variazioni”, prima classificata alle gare della cultura e dell’arte, a Bologna, nel 1940; “Cinque musiche per Teano”, poemetto per orchestra e voce recitante, premio Scarlatti del 1942; “Ad te levavi animam meam”, mottetto a cinque voci, Premio U.C.A.I. del 1946; la “Sonata in La” del 1954; l’Opera lirica “Pantea”, con cui vinse il Premio Euterpe nel 1955 al Concorso delle Nove Muse, indetto a Napoli; l’Opera lirica “L’amore di Galatea”, su libretto di Quasimodo, rappresentata nel 1964 con le scene di Renato Guttuso; “Settembre in Val d’Akragas”, composizione sinfonica con cui vinse il Premio Città di Trieste nel 1968; l’Opera lirica “La Sagra del Signore della Nave”, su libretto di Luigi Pirandello riadattato nel 1968; “Notturno e danza dei Fauni” del 1971.

Contattaci

Ho letto e accetto la Privacy Policy